"Economia della legalità": indagine sulla cultura della legalità nell'ambito dell'Ateneo di Macerata

La classe 2^D, curvatura economica finanziaria, del Liceo Scientifico “Galileo
Galilei” di Macerata, martedì 23 maggio, nella sala Giovannetti della sede
succursale, ha dialogato con gli studenti di UNIMC in tema di diritto e di
diritti. Data simbolo della ricorrenza della strage di Capaci (Palermo – 23
maggio 1992), della lotta contro tutte le mafie, in questa giornata le scuole
di tutta Italia sono invitate a riunirsi per realizzare iniziative di educazione
alla legalità, per trasmettere ai cittadini di oggi e di domani il ricordo di due
uomini, due eroi. Le docenti dell’università hanno pertanto presentato agli
alunni il laboratorio, proposto dalla professoressa Lina Caraceni
(specializzata in diritto penitenziario) ai propri studenti, finalizzato
all’approfondimento dei temi della legalità e della giustizia partendo da
storie di criminali, e da racconti di ex detenuti, che dal carcere sono usciti
dopo anni di detenzione e hanno fatto scelte di radicale cambiamento.
L’incontro, tenuto prevalentemente dalle studentesse che hanno
partecipato a tale laboratorio, è iniziato con una parte introduttiva
riguardante la legalità: sono stati mostrati agli studenti i risultati di un
sondaggio, coordinato dalla professoressa Raffaella Coppier (specializzata
in economia), rivolto ad un gruppo di ragazzi dell’Università, nel quale si
trattava caratteri generali del concetto di legalità. La riunione è poi
continuata con le testimonianze dirette delle ragazze coinvolte nel
laboratorio, le quali sono riuscite a regalare un punto di vista nuovo sul
crimine e sul percorso di recupero che i detenuti devono, o meglio
dovrebbero, affrontare in carcere. Questo progetto, infatti, ha consentito
loro di incontrare ex prigionieri quali Lorenzo Sciacca, un rapinatore, e
Carmelo Musumeci, ex ergastolano ostativo per reati di mafia. “Entrare a
contatto con le loro storie ci ha permesso di andare oltre lo stereotipo del
criminale identificato con il male che ha commesso”, queste sono le parole
di una ragazza che ha sottolineato l’importanza di cambiare prospettiva e
soprattutto la propria idea del carcere e dei detenuti, in quanto persone e
non soltanto criminali. Lorenzo, infatti, è oggi un esperto di giustizia
riparativa e mediatore penale, mentre Carmelo, plurilaureato, fa lo scrittore
e si batte per i diritti dei carcerati. Da ciò si comprende il valore di vedere
un reo, non per ciò che ha commesso, ma per la persona che è riuscita a
diventare oggi; entrambi dopo essere stati a lungo lontani dalla società,
dalla famiglia e dalla vita, sono riusciti a intraprendere un percorso che li ha
condotti sulla strada della legalità. A volte, però, la pena detentiva fallisce
nell’intento di rieducare il condannato; occorrerebbe, perciò, un’importante
riflessione e una profonda riforma del sistema carcerario, per dargli la
funzione che la nostra Costituzione gli attribuisce, cioè l’avvicinamento del
detenuto alla collettività anche durante il periodo di carcerazione. Grazie a
questo incontro dunque gli studenti del Galilei, hanno potuto prendere
atto dell’importanza dei valori della legalità e della giustizia, hanno
riflettuto sul reinserimento dei detenuti nella società, e hanno visto da una
prospettiva diversa il sistema carcerario, realtà stigmatizzata e ignorata da
gran parte delle persone.

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